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Donne della Bibbia: oltre lo stereotipo di genere

Buongiorno a tutti! Dopo molto tempo torno a scrivere in questa piccola rubrica dedicata alla spiritualità cattolica, Vangelo in primis. In questa occasione, però, voglio offrirvi qualche spunto di riflessione con un testo dedicato all’Antico Testamento, con focus sulle figure femminili. Apprestiamoci allora a leggere qualche opinione su “Donne della Bibbia” a cura di Nuria Calduch-Benages. Buona lettura!

Dietro ogni uomo c’è una grande donna da cui è stato cresciuto

Donne della Bibbia: Anna madre di Samuele

Non nascondo che l’interesse per la figura femminile, e il suo giusto posto nella storia, mi ha sempre affascinato. La storia stessa, innegabilmente, è stata scritta uomini, i quali, in buona o cattiva fede, hanno trasmesso una più o meno precisa idea della figura femminile nella successione degli eventi.

Mamma mia che frase complicata!

Detto ciò, le donne sono sempre esistite e sono state protagoniste di tante avventure, eventi, occasioni che hanno cambiato, anche di poco, la storia. Nella Bibbia, testo nel quale potremmo scrivere mille libri su come la figura femminile sia adeguatamente presente, possiamo trovare diverse donne “famose”, alcune delle quali verranno brevissimamente trattate nella loro “biografia” nei successivi capitoli.

Ciò che, sin da subito, dobbiamo aver chiaro bene è la “provenienza” delle diverse donne che andremo a vedere. Non si tratta di sole principesse, regine, eroine e ancor più, ma spesso “elevate” a un nuovo progetto anche se prostitute, schiave o contadine. Molte di queste figure sono menzionate nelle Sacre Scritture come cornice ai grandi uomini, ma, a una lettura più attenta, possiamo capire perfettamente che questi “eroi”, senza le suddette “cornici” femminili, non avrebbero avuto né il successo né, probabilmente, la storia come oggi la conosciamo.

Sacre Scritture e donne, una “difficile” relazione

Mettiamo in chiaro una cosa: non posseggo competenze per trattare l’argomento in modo più o meno esaustivo o “tecnico”. Ciò che possiedo, però, è una capacità critica tale da condividere, riflettere e discutere su un argomento sul quale sto cercando di auto-formarmi.

Fatta la dovuta premessa, posso dire che, come prima riflessione, focalizzerei la vostra attenzione sul “target” di coloro che la Bibbia prima la trasmisero a voce e poi lo fecero per iscritto. Abbiamo in origine ebrei, poi ebrei convertiti ed infine (volendo ovviamente trattare solo i primi secoli) greci e latini. Come potete ben immaginare, abbiamo di fronte società e culture ben diverse, con credenze, stereotipi ed esperienze spesso opposte.

La figura femminile, per gli ebrei, era ben chiara: da sola non poteva avere proprietà, non poteva in alcun caso arrivare in determinate parti del tempio o doveva sottomettersi alle regole e alle imposizioni che il padre, e poi il marito, le avrebbero dato per tutta la vita. In questo scenario, vorrei farvi riflettere sulla difficoltà di parlare adeguatamente delle figure femminili. Infatti, con uditori con questo vissuto, parlare di Anna piuttosto che Salomone o di Betsabea invece che di Davide sarebbe stato davvero difficile.

Compreso ciò, possiamo ben capire come le storie delle grandi donne della Bibbia abbiano ricevuto un “adeguamento” dovuto all’utenza. Fortunatamente, troviamo delle eccezioni che, nel corso dei secoli, sono riusciti a farsi spazio fra la “sapienza” di stampo maschile. Discorso a parte sarà quello di Gesù, che tratteremo in un altro articolo futuro.

Dio sceglie le donne, le donne scelgono Dio

Il rapporto fra Dio e le donne passa anzitutto per un continuo atto di fede. Non parliamo di fede costante e senza esitazioni, neppure Gesù ha vissuto senza dubbi o timori, ma parliamo di riconoscimento della potenza di Dio quando ci si affida totalmente a lui. Le donne della Bibbia pregano, supplicano, dubitano Dio e questi, sempre, le ascolta e viene loro incontro quando necessario.

Agar, schiava di Abramo dal quale ha avuto il figlio Ismaele, supplica Dio di salvare la vita del figlio durante il suo esilio nel deserto e il Signore le “apre gli occhi” sull’acqua. Sara, moglie di Abramo, rimane in cinta nonostante fosse in tarda età e sterile. Ancora, Ester, prima orfana ebrea poi regina, si affida alla Provvidenza di Dio nelle scelte che porteranno o no alla sua salvezza all’interno di un complotto di corte.

Tante e affascinanti sono le storie che circondano il mondo femminile e, al contrario della controparte maschile, sono meno conosciute, spesso meno apprezzate, o raccontate/descritte all’ombra delle azioni dell’eroe maschile. In qualsiasi caso, nella lettura di “Donne della Bibbia” ci viene offerta la storia, gli intrighi, le passioni di come la figura femminile si sia comportata nella sua “vita”. Non solo descrizioni pro-donne, ma un’analisi concreta, reale, tanto dei punti di forza quanto di quelli di debolezza.

Qualche estratto…

Passiamo ora a un paio di estratti delle figure trattate nel libro. Ne descriverò unicamente la “storia” e un accenno riflessivo come suggerito dal testo.

Sara/Sarai

Donne della Bibbia: Sara moglie di Abramo

Moglie di Abram/Abramo, contribuì assieme a Rachele e Rebecca alla nascita del popolo di Israele. Sterile, soffriva di tale situazione, poiché per gli ebrei il non poter avere una discendenza significava al contempo essere maledetti, poiché era Dio che donava la vita. Propone allora alla sua schiava, Agar, di fare un figlio con il marito, così da avere una discendenza. La serva rimane in cinta ma mostra anche un’arroganza nei confronti della padrona che la porterà a essere maltrattata dalla stessa. Sara chiede aiuto al Signore e, ascoltatala, la fa rimanere in cinta.

La moglie di Abramo diviene, così, una donna “completa”, non più “maledetta”. Durante una festa, però, realizza che il figlio della Agar, Ismaele, mette a repentaglio la discendenza diretta di Abramo. Chiede quindi al marito di esiliare Agar e il figlio. Fortunatamente, Dio ha grandi progetti anche per i due fuggiaschi, i quali si salveranno e saranno i capostipiti degli Ismaeliti.

Ecco quindi la figura, a grandissime linee, di una delle donne più famose della Bibbia. Donna forte che ha vissuto difficili situazioni quotidiane soprattutto nella relazione con la schiava. Una donna che ha saputo chiedere aiuto al Signore ma che, al contempo, “ordina” al marito di cacciare Agar con il figlio che il Signore stesso le aveva mandato. Ha diffidato di Dio nei momenti più bui ma, in quelli opportuni, ne ha saputo dare il giusto risalto e importanza.

Debora

Debora è un giudice presente nell’omonimo libro della Bibbia. Queste figure era molto importanti perché avevano due funzioni fondamentali della vita comune: gestire le divergenze giudiziarie e governare. Nell’Antico Testamento si ripete molte volte uno stesso schema: muore un giudice e Israele col tempo si allontana da Dio venendo soggiogata da nemici. Pregano quindi il Signore aiuto e Questi manda in loro aiuto un nuovo Giudice.

Detto ciò, la figura di Debora non è comune poiché, come in tutta la società ebraica, le donne difficilmente ricoprivano determinati ruoli. Nel libro viene chiamata da subito col suo nome, simbolo di grande importanza e dignità. Profetessa di Israele, oltre che giudice, si trova ad affrontare l’oppressione dei Cananei. Questi, in superiorità e più forti, mettono timore al generale d’Israele che chiede aiuto al suo giudice. Debora gli ordina di andare lo stesso in guerra perché il Signore sarà con lui ma, mostrando meno fiducia della donna, il generale le risponde che lo farà solo se lei stessa lo accompagnerà.

Naturalmente la vittoria sarà di Israele ma, d’interesse, sono i punti di vista che si vanno a mettere in relazione: quello dei generali che entrano in battaglia solo dopo aver calcolato/ragionato su quanto potrebbe accadere; quello di Debora che, fiduciosa di Dio, non si pone il problema di come vincere, poiché sa che Dio sarà con lei e che non dovrà temere nulla. Senza entrare maggiormente nei dettagli, la sintesi della storia di Debora ruota attorno alla certezza che Israele potrà prosperare e vincere solo se rimarrà fedele a Dio, proprio come ha fatto il Giudice di questa storia.

Donne della Bibbia: molto più di quanto si immagini

Arriviamo quindi alla fine della nostra piccola condivisione del libro “Donne della Bibbia” a cura di Calduch-Benages. Un bel testo, semplice e alla portata di tutti, con sempre fermo l’obiettivo di risaltare le figure femminili più famose presenti nell’Antico Testamento. Ogni donna viene descritta da una diversa esperta proveniente da una parte diversa del mondo e ciò rende ancor più interessante e profondo il contributo di questo libro. Un ottimo punto di inizio per chi vuole leggere e informarsi su tale argomente, con una bibliografia ricchissima da considerare come… Bibbia!

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Vi ringrazio del tempo e dell’attenzione. Buon proseguimento!

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