16-Bit

Titan Quest. L’erede di Diablo 2

Buongiorno cari lettori della “16-Bit“! Oggi tratteremo un gioco relativamente “recente”, anche se parliamo comunque di 15 anni fa. “Titan Quest” è un Videogames di tutto rispetto, non famoso come il suo predecessore “Diablo” della Blizzard, ma altrettanto bello da essere considerato da molti il suo erede diretto. Buona lettura!

Un po’ di mitologia: Dei e uomini contro Titani

Bella. Interessante, a voler forse esagerate anche didattica. Ok, non devo sbilanciarmi troppo, ma la recente scoperta di questo Videogames mi ha fatto davvero piacere. Fato ha voluto che io stessi facendo, nelle stesse settimane, proprio i Greci a scuola, così da ricollegare anche fatti ed eventi in modo inaspettato.

Andiamo con ordine.

Titan Quest è un bel gioco ambientato nell’antica Grecia, quella degli dei e delle guerre fra scuole di pensiero. Qui, scopriamo che i Titani sono fuggiti dalla loro prigione nella quale erano stati rinchiusi dagli Dei stessi, creando scompiglio e distruzione. Demoni, non morti, mostri e animali insorgono contro gli uomini (liberi), nel tentativo di cancellare ogni cosa. Il (o “la” nel mio caso, come sempre) protagonista è un povero contadino che scoprirà di avere doti belliche o magiche inaspettate, riuscendo dopo mille peripezie a sconfiggere i nemici supremi e a riportare la pace e la serenità in tutto il mondo.

Più avanti tratteremo la modalità di gioco, la struttura del GDR (Gioco Di Ruolo) e la giocabilità in generale. Prima, però, avrei piacere a sottolineare come questo gioco possa offrire, inaspettatamente, molto più che semplice passatempo e divertimento.

Come accennavo pocanzi, i vari personaggi “delle città” offrono curiosità, informazioni, leggende e miti veri dell’ambiente in cui vivono. Troveremo quindi la nascita di Zeus, gli interventi di Atena e le lotte fra divinità, così come le relazioni fra gli dei egizi o i popoli legati all’Oriente. Testate e controllate: le storie sono quelle che si studiano anche a scuola. Ho apprezzato davvero con piacere questo lato “didattico” poiché, come mi piace pensare sempre, “il saggio non è colui che sa tutto ma solo chi sa cogliere quanto può sfuggire agli altri”.

Titan Quest, allora, non è il semplice gioco per bambini, ma un’occasione per conoscere quelle curiosità più o meno famose in modo diverso, alternativo, creando quell’interesse che poi potrà proseguire anche dopo aver spento il computer.

Lo trovo davvero interessante.

“Hack and Slash” della vecchia scuola

Sarebbe proprio da dire “come sappiamo bene”… ma so ancora meglio che non sarà così per i “fuori nicchia” dei Videogames. Iniziamo dalla nozionistica: “Hack ‘n Slash” è la modalità di gioco nella quale tu hai un bel personaggio (abbreviato “PG”), che solitamente ti cresci e ti evolvi con abilità e tecniche, che cammina uccidendo e tranciando (potete quindi intuire la traduzione di Hack ‘n Slash) ogni nemico nei diversi dungeons.

Molti non amano questo genere di giochi, poiché possono risultare molto ridondanti e, ai livelli più alti, noiosi o stressanti, soprattutto quando incontri boss così forti da ucciderti con uno starnuto. Fatto è che, nel caso di Titan Quest, il ventaglio di possibilità per “evolvere” il personaggio è davvero ampio e vario. Possono essere scelte diverse “maestrie” (cacciatore, mago, difensore, guerriero, ecc.), con la bella aggiunta di poterne associare due al fine di avere un “ibrido” ancora più bello e personalizzato. Come detto, può sembrare ripetitivo, ma… “de gustibus”.

I dungeon sono inizialmente molto piccoli, per poi ampliarsi nelle parti più avanti del gioco. Sono a “percorso obbligato”, non ci troviamo quindi di fronte a un gioco a “mondo aperto”. I nemici sono visibili, quindi non “a comparsa”, e grazie alla tastiera possiamo combattere a nostro piacimento con numerose magie o tecniche. Tutte le informazioni necessarie sono ben distribuite nello schermo (vita, mana, vita nemico, abilità, ecc). Un consiglio: io utilizzo un portatile che, seppur con caratteristiche ottime, si scalda molto durante le partite. Se possedete un fisso nessun problema, ma con una macchina come la mia vi consiglio di togliere la schermata intera, in favore di una “finestra” più piccola e meno impegnativa per la scheda video.

Titan Quest, qualche dettaglio di gioco

Senza voler fare chissà quale trattato, descriviamo qualche dettaglio così da farvi capire meglio questo bel gioco.

Titan Quest
La finestra del nostro PG

Iniziamo da una condivisione: ho sempre amato le “retrovie” e il “supporto” piuttosto che “il sudore, il sangue e le budella in mano del nemico”; insomma, raramente mi troverete con un guerriero, un barbaro, un killer “melee”. Anche questa volta, infatti, la prima scelta è ricaduta sulla maestria della “Caccia”, abile nell’uso dell’arco e del danno “prolungato”. In Titan Quest, possiamo danneggiare il nemico in vari modi: danno fisico, diretto, per emorragia, avvelenamento, ustione o perforazione. Ogni arma possiede delle caratteristiche più o meno comuni che, abbinate alle abilità del “PG” e al resto dell’equipaggiamento, procurano una certa quantità di danni. Man mano che avanziamo nel gioco, armature, elmi, anelli o calzari sempre più potenti saranno a disposizione, nella speranza di poter costruire il guerriero più forte di sempre.

Ogni maestria possiede abilità “attive” e “passive”. Nel primo caso, sono tecniche che devono essere di volta in volta utilizzate manualmente dall’utente tramite “click” o pulsante rapido; nel secondo integrano automaticamente delle migliorie senza alcun intervento diretto. Lo schema di sviluppo è verticale e ogni abilità si può sbloccare attribuendo punti nella colonna della maestria in sé. Come è facile immaginare, maghi e compagnia bella possederanno un ventaglio di abilità attive ampio, mentre il personaggio “spacco tutto senza troppi complimenti” sarà caratterizzato dalle passive.

Altra cosa. Ho apprezzato il sistema di rinascita e teletrasporto. Nel primo caso, le mappe sono costellate da “fontane” che, attivate, permettono di iniziare la partita proprio in quel punto (e, ovviamente, è possibile utilizzarne solo una alla volta); lo spostamento rapido fra un “mondo” e un altro avviene grazie a portali attivabili nell’avanzare del gioco, i quali saranno, a differenza delle fontane, sempre disponibili per viaggiare a piacimento in tutte le città o dungeons.

I famosi portali per teletrasportarsi in giro per il mondo

Grafica e Sonoro

La maggiore “giovinezza” rispetto al capostipite “Diablo 2″ fa di Titan Quest un titolo accattivante sia nella grafica che nel comparto sonoro. La visualizzazione a intera pagina offre quel Full Hd con texture al massimo che non può essere non notato. La ricchezza dei dettagli degli ambienti è di certo un punto forte, aiutato da alcune peculiarità che possono rendere davvero piacevole il game. Per quanto riguarda il sonoro, anche qui abbiamo un bel lavoro: musica a tema, in relazione alla parte del mondo in cui siamo (Grecia, Egitto, Oriente, ecc), con effetti sonori piacevoli e chiari. Abbiamo l’opportunità di fare aumentare o diminuire lo zoom a piacimento, fermo restando che la visuale”distante” può aiutare il gameplay.

Proprio per quanto riguarda la telecamera , questa è sempre centrata sul PG, non è mobile/libera come quella di Diablo 2 (ossia segue sempre il PG tenendolo al centro); questo può creare qualche fastidio, ma una volta fattaci l’abitudine ve ne dimenticherete senza problemi.

La grafica dell’equipaggiamento è curato tanto quanto i dungeon: amuleti, archi, lance o armature… non sono possibili zoom, ma con uno schermo dignitoso non perderete neppure un incisione di ogni oggetto in vostro possesso. Grazie alla possibilità di vedere a 360 il PG durante l’analisi del proprio inventario, sarà anche bello provare questo o quel pezzo anche solo per divertirsi, senza pensare sempre alle statistiche.

Titan Quest
Uno dei “mondi” di Titan Quest

Un gioco “titanico”

Titan Quest è un titolo non più recente, ma di grande fruibilità anche nel 2021. Potete acquistarlo nella solita piattaforma STEAM a prezzi stracciati, offrendovi la possibilità di conoscere un gioco bello, interessante e sotto molti aspetti anche culturale/storico. Un Hack ‘n Slash puro, senza troppi merletti, secondo me diretto erede del famosissimo Diablo 2 della Blizzard.

Grazie ai tre livelli di difficoltà (che si sbloccano solo finendo il precedente), è un gioco quasi infinito, dove passerete ore come fossero minuti. La giocabilità è fluida, semplice, chiara, anche se come tutti i Videogames del genere peccano spesso di informazioni riguardo l’attribuzione del danno “netto”. La grafica e il sonoro non temono il tempo, quindi potrete utilizzare le vostre cuffie preferite da vero appassionato, abbinato a quel bel monitor 1000 pollici attaccato sulla parete.

A titolo informativo, lascio qui il link del trailer dell’intro.

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Vi ringrazio del tempo e dell’attenzione. Buon divertimento!

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