I LEGO: una didattica da costruire
Buongiorno a tutti! In questo appuntamento della rubrica “Didattica Inclusiva”, approfondirò una strategia efficacie e divertente per l’avvio dell’apprendimento della lingua italiana a scuola. Grazie a una brava collega che ha saputo applicarla in modo divertente e organizzato, i bambini hanno potuto imparare le prime parole e la costruzione delle sillabe in modo sereno e senza fretta. Parliamo del rapporto fra la nostra lingua e i LEGO. Buona lettura!
P.S. Ovviamente i LEGO non si fermano al solo apprendimento della lingua; possono essere utilizzati anche nella matematica o in tante altre discipline, ma oggi focalizzeremo la nostra attenzione su quanto sopra anticipato. Di nuovo buona lettura!
Apprendere costruendo fondamenta difficili
L’italiano, come sappiamo bene, è il nostro orgoglio e la nostra maggiore pena. Meraviglioso e ricco di sfumature da una parte, insidioso e complesso (senza fine) dall’altra. La nostra lingua, però, non deve spaventarci, perché, se studiata e “vissuta” in modo consapevole, può riservarci soddisfazioni che nessun’altra può dare.
Detto ciò, per insegnare l’italiano serve necessariamente una “competenza”: la fantasia e la fiducia nei metodi non convenzionali. Purtroppo, molti insegnanti sono spesso chiusi nel loro “si è sempre fatto così” o “l’ho fatto in passato e funziona, perché devo cambiare?” o ancora peggio “cosa diranno i genitori?”. Domande comprensibili, indubbiamente, ma ciò che divide il buon insegnante da quello che non ha forse molto altro da condividere in modo unico e personale c’è il solo pensarlo o portelo come limite.
La vera didattica passa per quello che possiamo dare in modo unico. Non siamo semplici “trasferitori” (passatemi il termine fuori ambito) di conoscenze, ma attivi “creatori” di strategie e metodi per coinvolgere in modo sempre diverso i bambini. Questi, al giorno d’oggi, sono sempre più difficili da tenere ed educare e ciò rendono ancora più importanti queste strategie. Scuola abbandonate a se stesse, materiali e strutture fatiscenti e famiglie disastrate… questa è la ricetta più comune di molti istituti in giro per l’Italia.
Il nostro compito, per quanto possibile, è cercare di rendere la scuola un posto bello, divertente, diverso da quello che raccontano, probabilmente, i genitori ai figli. I LEGO, che ora vedremo nel dettaglio, non risolveranno i problemi della scuola e dell’educazione… ma almeno potranno offrire qualche momento diverso e un ambiente sano.
Una lingua da costruire
Passiamo al pratico. I LEGO (parliamo dei “Classic” e non dei “DUPLO”) possono essere facilmente associati a lettere e sillabe, grazie alle quali costruire, mischiare o distruggere lemmi più o meno conosciuti. Come facilmente intuibile, ciò offre al bambino uno strumento pratico, visibile, concreto. I nostri piccoli alunni, purtroppo, hanno sempre meno capacità di astrazione (già bassa nella normalità perché in sviluppo proprio in quegli anni), per motivi che non posso ipotizzare in questa sede. In questo modo alternativo, cerchiamo di aiutarli a “vedere” l’italiano, toccando con mano le mille potenzialità delle nostre “poche” lettere.
Il vantaggio dei LEGO è indubbiamente nel loro fascino, del loro sguardo verso “l’infinito”. Associate lettere a mattoncini, è possibile sperare in un qualche lavoro a casa (se possibile), o magari approfittare del primo Natale di Primaria per una richiesta “mirata” al caro Babbo… sarebbe un bel lavoro congiunto scuola/famiglia, nel quale il bambino si ritroverebbe a imparare giocando, divertendosi, costruendo qualsivoglia lavoro e, magari, mettendoci poi i mattoncini “letterati” per darne un titolo, un nome…
Non ci sono limiti. Come si dice spesso, l’unico limite è la nostra fantasia o, nei casi più negativi, i nostri pregiudizi. I LEGO non offriranno di certo la stessa velocità di apprendimento di una bella CLASSICA lezione frontale, ma forse i bambini, la volta successiva, non festeggeranno l’idea di scrivere nuovamente 10, 20 o 30 parole una dopo l’altra. I CLASSIC, invece, produrranno un’aspettativa positiva, l’attesa di costruire sempre qualcosa di nuovo. Siamo pronti ad affrontare eventuali orde di genitori in crisi da “ansie da prestazione?”
Costruire un “brand” LEGO/Italiano?
Come le migliori aziende di giocattoli, esperte nell’emozionare i bambini con i loro prodotti, anche noi potremmo studiare un po’ di “tecniche” base di marketing.
Partiamo da un primo esempio: perché non fare un progetto vero e proprio sui LEGO? Un lavoro strutturato, con risorse (di tempi e spazi visto che economiche sono sempre una chimera) da dedicare. Video, giochi on-line o semplici lavori su carta per “costruire” un vero e proprio mondo attorno ai LEGO e a ciò che abbiamo intenzione di trasmettere. Ciò permetterà di sviluppare una motivazione intrinseca nel bambino, il quale vedrà trasformare il suo “lavoro” in un bel “gioco”.
Un secondo esempio può essere l’attuazione di attività non strettamente didattiche, come ad esempio delle riflessioni sull’essere gruppo. Ogni alunno rappresenta un mattoncino, che da solo può far poco, neppure giocare. Ha bisogno degli altri, dei compagni, tutti diversi (come i colori/forme dei LEGO) per cominciare a progettare qualcosa che, però, può essere distrutto. Proprio come i mattoncini, però, ciò che distruggi può essere ricostruito ancor meglio, perché l’esperienza precedente ha aggiunto una conoscenza in più. Ognuno dei bambini è fondamentale, poiché, anche senza uno solo, una costruzione può perdere di stabilità e far cadere tutti gli altri.
Se si ha la possibilità di spendere qualche soldo, si possono compare davvero un’infinità di cose. Qualche mattoncino vero a cui attaccare un porta chiavi, o degli stampini e far fare ai bambini saponette a forma di lego… insomma, come detto all’inizio, l’unico limite sono i nostri pregiudizi. Tutte queste attività non insegneranno alla stessa velocità di una lezione “come tante altre”, ma sarà il ricordo indelebile del bambino ogniqualvolta penserà a quando ha appreso la lingua italiana.
Mettiamo tutto a posto!
Eccoci quindi a una sintesi di questo articolo. Far scuola non è semplice e noi insegnanti dobbiamo trovare metodi e strategie sempre diversi per catturare l’attenzione dei bambini. Questo può essere fatto in mille modi e qui abbiamo lanciato qualche idea sull’uso dei LEGO per apprendere l’italiano. Sono spunti di riflessione, non leggi universali, quindi apritevi alle vostre fantasie, non limitatevi. Ogni cosa intorno a noi può essere scuola e apprendimento, basta non fermarsi ai pregiudizi e alle paure.
Questo articolo fa parte della sezione “Enigmistica e Apprendimento Alternativo“. Nel caso in cui siate interessati a ricevere una volta al mese (se non ogni due…tre…) la newsletter, basta lasciare il proprio indirizzo nell’apposito form (nella colonna destra da PC, nella finestra a discesa del menù da mobile).
Qui un link di esempio per stampini in silicone a forma di LEGO. FANTASTICI!
Vi ringrazio come sempre per l’attenzione e il tempo. Vi auguro buon proseguimento.