Kolb David e la didattica esperenziale
Buongiorno a tutti! Eccoci con un altro pedagogista molto famoso nel mondo dell’educazione moderna, grazie alle sua teoria della didattica “esperenziale”. Kolb con le sue teorie ha cambiato radicalmente il modo di lavorare di molte persone, offrendo una valida alternativa alla più classica didattica “frontale”. Analogamente all’articolo su Dewey, tale resoconto ha il solo scopo di fornire quelle “pillole” indispensabili a un eventuale uso per un concorso pubblico, lasciando al lettore, naturalmente, la ricerca approfondita di tutto ciò che viene qui di seguito menzionato. Entriamo allora più nello specifico di David Kolb e delle sua didattica esperenziale!
L’esperienza e il processo
Partendo da presupposti legati a Dewey e Piaget sull’esperienza concreta e sull’osservazione riflessiva come punti centrali del processo di apprendimento, Kolb afferma che l’esperienza (come pensava Dewey) è un fattore significativo dell’educazione: non una trasmissione passiva dell’insegnante bensì un processo attivo dello studente. Abbiamo quindi un passaggio fondamentale del processo: dall’insegnamento all’apprendimento. È l’esperienza (e la riflessione sulla stessa) che permette di “apprendere” al meglio.
Il processo (come pensava Piaget) è fondamentale perché la persona si forma con esso e non con il mero contenuto del sapere. Il percorso con cui si arriva alla conoscenza è parte integrante dell’apprendimento. Per Kolb apprendere è come riapprendere: noi abbiamo delle aspettative su di un contenuto, gli individui non sono tabula rasa a cui impartire lezioni.
Ciclo dell’apprendimento di Kolb:
- Individuo porta a termine un’azione concreta.
- Si osserva l’effetto dell’azione.
- Comprendere effetto per inquadralo in un principio generale.
- Sperimentarlo secondo questo principio.
Da qui si ritorna al punto 1 all’infinito. Vediamo con qualche dettaglio in più i passaggi sopra menzionati.
Esperienza concreta: momento cardine in cui si fanno nuove esperienze o pratiche, sono più spiccati i sentimenti/sensazioni piuttosto che i pensieri. La persona attua un approccio intuitivo ai problemi.
Osservazione/riflessione: si riflette utilizzando molte prospettive su quanto fatto e sulle conseguenze ottenute. In questa fase, è predominante l’Interesse per la verità.
Concettualizzazione astratta: L’apprendimento coinvolge logica e idee. È un momento di pianificazione sistematica e sviluppo di teorie per risolvere problemi. A differenza del primo passaggio, è dominante logica e pensiero piuttosto che sentimenti/sensazioni.
Sperimentazione attiva: L’apprendimento diventa attivo tramite la sperimentazione, che influenzano/cambiano le situazioni. In questo ultimo momento, la persona vive un interesse pragmatico nei riguardo di ciò che fa.
I passaggi non sempre sono così definiti poiché ogni persona può prediligere uno o più passaggi diversi. Si possono attuare quindi “scorciatoie” in relazione al proprio modo di pensare.
A conclusione di tutto ciò, Kolb più volte torna nell’affermazione che la didattica deve passare per un uso diversificato di stili di apprendimento, al fine di renderla maggiormente efficacie e “attiva”.
Conclusioni
David Kolb, con la sua didattica esperenziale, ha certamente modificato il modo di fare scuola. Una didattica legata al processo piuttosto che hai contenuti, senza nulla togliere, naturalmente, a quest’ultimi. Come scritto all’inizio, essendo questi solo “appunti” nati da una lunga ricerca sul web, vi consiglio di recuperare voi stessi, qualora divenisse necessario, i doverosi approfondimenti su quanto letto.
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Vi ringrazio del tempo e dell’attenzione. Buon proseguimento!