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Il pianeta dei Sogni

Buongiorno a tutti! Eccoci di nuovo alla carica con un titolo particolare, fra il reale e il fantastico, ma come sempre molto attuale. “Il pianeta dei Sogni” è la dolcezza del prendersi cura delle esperienze degli altri, attraverso la custodia di uno nostri beni più preziosi: i sogni. Buona lettura!!!

Due amici, un bambino, milioni di bambini…

La piccola storia che vi voglio presentare oggi inizia con due amici Andy e Gabriel, personaggi stravaganti e dalla battuta sempre pronta. Remano, o meglio… uno rema, in un non precisato mare, verso un non precisato luogo per svolgere un non precisato incarico.

Che inizio coinvolgente.

Stupidaggini a parte, Andy e Gabriel sono due amici da una vita, con l’incarico di salvaguardare i sogni delle persone. Queste, purtroppo, nella loro quotidianità hanno smesso di sognare, a causa di una vita triste, affannata, troppo oberata da superfluità di ogni genere. I sogni, che si materializzano tramite stelle cadenti, arrivano tutte su un pianeta “magico”, dentro il quale ci si può arrivano unicamente da una porta nascosta agli occhi di tutti. Qui, i due cominciano il loro lavoro: custodire al meglio le stelle cadenti nella speranza che il proprietario torni a sognare di nuovo, facendo al contempo sparire nel nulla le stelle stesse.

Ma accade qualcosa che stravolge la quotidianità. Una stella gigante, i sogni di un bambino, cade nel pianeta, e i due amici non possono lasciar correre, non possono rimanere spettatori passivi. Grazie a un piccolo frammento di stella, riescono a localizzare il bambino e, nel loro unico e ironico modo di risolvere i problemi…

Custodire, l’arte della dolcezza

Entriamo in una piccola riflessione. “Il pianeta dei Sogni” è un racconto piccolo e semplice ma, come tutti i miei testi, vuole tentare di lasciare qualcosa al lettore. Viviamo in una società che, oramai, educa troppo spesso alla competizione, alla “mors tua vita mea” volendo fare citazioni altolocate. Anche a scuola, ambiente che conosco oramai molto bene (senza la pretesa di non imparare ogni giorno qualcosa di nuovo), si vive purtroppo così… cercando di primeggiare, di far vedere che “mio figlio ha voti alti” e fa ragionamenti più raffinati dei compagni.

Ecco, questo libro vuole, in parte, evidenziare con delicatezza che i bambini devono sognare, vivere la loro esistenza senza fretta, senza voler anticipare le tappe, godendosi il gioco, la sana perdita di tempo, la meraviglia delle cose semplici. I sogni, a volerla semplificare un po’.

Quando troppe cose ci occupano la mente, i sogni sono spesso i primi a farsi da parte, perché poco realistici, poco probabili. Proviamo a pensare a coloro che, invece, non li hanno mai perso di vista: sono persone che vengono ammirate, rispettate… per far cosa poi? Per essere se stesse, per aver capito che i sogni non sono il nostro primo scarto, ma la nostra risorsa principale.

Una vita da “sognare”

Secondo aspetto: “il pianeta dei Sogni” ha fra le righe un messaggio importante: quello di dedicarsi a se stessi e alle proprie passioni. In questa società moderna siamo sempre più impegnati e con l’orologio sempre davanti gli occhi. Ti svegli presto per andare a lavoro, poi le attività “fondamentali” per te e i tuoi figli, la spesa, le commissioni, le urgenze… ed ecco la cena con successivo letto. Ovvio, non è per fortuna sempre così, ma è innegabile che chi possiede una vita completa di figli e lavoro, difficilmente riesce a ritagliarsi tantissimo tempo per sé.

Questo vale per gli adulti. Per i bambini, purtroppo, è la stessa cosa. Se non peggio. Questi, infatti, quasi mai sono protagonisti attivi delle scelte che ricadono su di loro, spesso neppure sanno perché fanno questa o quella attività (e vi assicuro che a scuola molte volte è così). Tutto a fin di bene, per “il loro futuro”… indubbiamente. Anche mi miei figli fanno cose dopo la scuola, ma nel limite del possibile cerchiamo di dedicar loro il tempo “genuino”, il tempo per ritagliare le zucche di Halloween, il presepe del Natale, l’albero da addobbare, il disegno da colorare dell’album da disegno. Impegnativo, ma i bambini ci leggono dentro e sanno se il poco o tanto tempo per loro è vero o no.

Eccoci allora alla “vita da sognare”: una vita che non cerchi di risparmiare tempo per riempirlo con altri impegni. Una vita che non deve sempre rincorrere, ma che auspichi a un’esistenza serena, con mille faccende e, al contempo, mille momenti da poter dedicare a ciò che è realmente importante, che siano i nostri figli, le nostre passioni o chi Dio ci mette a fianco per tutta la vita.

Un’amicizia gratuita, costruita sull’Amore

Osserviamo meglio i due protagonisti. Andy e Gabriel hanno un rapporto d’amicizia semplice, basato sulla certezza che l’altro è il “prossimo” dopo di me nell’esistenza, ossia qualcuno da custodire, proteggere, rimproverare quando serve. L’amicizia che lega i due è costruita non sulle azioni, ma sui sentimenti, sull’anima più profonda. Possiamo sbagliare, non essere d’accordo con l’altro, ma se esiste il rispetto, la consapevolezza che la dignità di chi abbiamo vicino è identica alla mia, allora non possiamo sbagliare senza rimedio.

Questa consapevolezza dovrebbe essere alla base di ogni relazione, sia privata che pubblica. Non avremmo così atti di egoismo nazionali, razzismi verso chi non conosciamo, pregiudizi per un qualcosa di cui, spesso, neppure sappiamo spiegare la storia o la nascita del perché ho in antipatia. Siamo spesso “vittime” di superbia ed egoismo, pretendendo che la mia dignità sia migliore di quella dell’altro. Siamo spesso vittime del fatto che siamo educati ad avere sempre ragione, senza possibilità di appello.

In una marcia francescana, molti anni fa, ci dissero una cosa che, ancora oggi, mi porto dietro: “la coerenza può essere la prigione della nostra anima, perché non ci permette di cambiare idea“. Vero. Come sempre, come dico in continuazione, ogni cosa deve essere basata sull’equilibrio, sulla riflessione e sull’analisi dei fatti concreti.

L’amicizia è in fondo anche questo: far sì che l’altro incrini la nostra coerenza quando questa ci costringe e ci preclude ogni altra scelta. Come dice in modo semplice Britti “A volte sembra niente, ma un amico [per me (ndr)] è importante“.

Un illustratore unico

Poche righe per commentare l’arte superiore del mio amico Alejo. Oltre a essere una persona stupenda, muove e crea con le sue mani immagini grandiose, piene di profondità. Un artista che nel formato A4, il primo fra i miei libri, può ricevere il giusto plauso al lavoro fatto. Peccato che la stampa di Amazon, in questo, non sia all’altezza dell’illustratore.

Gli acquerelli con cui il libro è stato arricchito, sono un trionfo di colori che assieme costruiscono perfettamente l’atmosfera de “il pianeta dei Sogni”. un tratto senza incertezze, fluido e complesso.

Nel caso voleste, potete approfondire e trovare altre informazioni su Alejo (vincitore altresì di diversi premi), cliccate qui per aprire il suo canale YouTube.

Sperando in un pianeta senza sogni

Avviandoci alla conclusione. Dentro di me c’è la speranza di poter pensare a un pianeta dei sogni realizzati, piuttosto che di quelli persi. Un pianeta dove la condivisione delle emozioni scaldi allo stesso modo della cenere delle stelle bruciate. Un pianeta dove l’amicizia, la dignità mia e dell’altro, il tempo da dedicare a se stessi, sia la “terra fertile” dei nostri semi di vita, con la certezza di poter crescere con attorno sempre qualcuno che abbia questo sogno: “sperare che tutti possano essere felici”.

Qui potrete trovare il link su Amazon.

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Vi ringrazio per il tempo e l’attenzione. Vi auguro buon proseguimento.

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