Graveyard Keeper
Finalmente un nuovo articolo nella mia sezione preferita! 16-Bit è, come ho detto più volte in passato, quella rubrica che ho sempre voluto tenere… che ci volete fare, ognuno ha le sue fisse! Oggi parleremo di un fantastico videogames scoperto per caso su STEAM, un manageriale alternativo e divertente adatto a tutti. Ecco a voi “Graveyard Keeper”!
Datti da fare, fai in fretta… il tuo cimitero di aspetta!
“Graveyard Keeper” è un manageriale/simulazione nel quale sei chiamato a gestire il cimitero vicino un villaggio, il tutto ambientato in un tempo imprecisato del Medioevo. Seguito il video iniziale, che non vi descriverò, siamo catapultati magicamente in una casetta piccola e accogliente. Fra le prime cose da fare ci viene detto di dissotterrare un… teschio parlante! Da qui, le cose da fare si moltiplicano man mano che i personaggi aumentano e i giorni passano. Tanto per cominciare, un asino parlante ti porterà ogni giorno un cadavere, che dovrai “lavorare” a dovere, prendendo risorse fondamentali quali carne, ossa o sangue, e sotterrarlo al meglio nel tuo cimitero, con tanto di lapide e recinto.
Nel tempo libero, dovrai aiutare gli abitanti del villaggio nelle loro richieste, con l’unico scopo di voler tornare a “casa” (non vi posso spiegare bene per via del video iniziale). I personaggi più importanti sono 6, ognuno con sue caratteristiche e indicazioni da seguire. Questi ci indicheranno risorse, luoghi, trucchi e “tecnologie” per avanzare sempre più nel gioco, costruendo recinti mortuari prima in legno, poi anche in marmo, cucinando ricette sempre più importanti, tagliando alberi ottenendo il massimo del legno possibile, o fondendo nella fornace oggetti sempre più complessi.
Nella sostanza il gioco finisce qui. Potreste dire: “beh, non mi sembra così bello”. La risposta è semplice: i manageriali sono così, il segreto sta nel reinventarsi ogni volta una strategia diversa, un “modus operandi” sempre nuovo e più efficacie. Ho comprato da poco le espansioni (DLC) e sono davvero fantastiche, dandoti molte informazioni sul come si è arrivati a quello specifico presente.
La perfetta economia circolare del “fai da te”
La bellezza di Graveyard Keeper, oltre alla trama leggera e divertente, sta nella possibilità di fare praticamente qualsiasi cosa per arrivare a un obiettivo/missione. Noi siamo questo personaggio chiamato “Custode” che inizia con nulla, senza campi da coltivare, senza strumenti da lavoro e solo senza amici. Man mano che le giornate scorrono, ecco presentarsi qua e là i sei personaggi “principali”, i quali ti chiederanno man mano sempre più cose per questo o quel motivo. Grazie a queste richieste, guadagneremo “punti” da trasformare in “tecnologie” o abilità, grazie alle quali potrmo svolgere sempre più mansioni e ottenere materiali sempre più pregiati.
Molto divertente è l’aura satirica/ironica/macabra di tutto il gioco. I cadaveri, il nostro primo lavoro per eccellenza, prima di essere seppelliti devono essere “lavorati”, ossia migliorati per ottenere maggiori punti e aumentare il prestigio del nostro cimitero. Questa “lavorazione” comporta l’acquisizione di “carne” da cuocere, di sangue per esperimenti scientifici e missioni, di grasso per ottenere olio… e via dicendo. Insomma… “lavorazioni” grazie alle quali “non si butta via nulla”.
Può sembrare macabro… ma la linea dell’ironia è davvero ben tracciata, tanto che ci divertiremo a sentire i commenti del nostro custode in ogni azione “strana” che dovrà compiere per la prima volta. “Graveyard Keeper” non annoierà la prima volta, ma neppure la seconda o la terza… insomma, sta alla nostra fantasia e organizzazione fare in modo che ogni cosa abbia un posto e ci sia un posto per ogni cosa ^^.
Obiettivo: renderci la vita più semplice
Eccoci quindi nella parte più “libera” del gioco… ossia il lavoro quotidiano. Il gioco, come detto, non ti porta a delle priorità, ma ti suggerisce in modo più o meno chiaro che determinate cose ti semplificheranno non poco la vita, aumentando o velocizzando le tue operazioni di base. Lo sviluppo delle “tecnologie” ti permette infatti di aumentare la produzione di cibo, materiali o, ancor più utile, la costruzione di nuove macchine/banchi da lavoro. Ma ti permette, inoltre, di liberare la “casalinga inquieta” che è in ognuno di noi (o perlomeno che è in me, in modo piuttosto prepotente^^) sistemando, spostando, aggiustando e, addirittura, dipingendo le mura della tua bella casetta del colore che preferisci.
“Graveyard Keeper” ha lo scopo di essere un gioco “plastico”, che si adatta al giocatore e non viceversa. Con le diverse espansioni, inoltre, la storia si infittisce e si arricchisce di possibilità davvero interessanti, come gestire una taverna e le relative feste. Torniamo al cimitero, il tuo principale luogo di lavoro. Qui potremo scegliere le lapidi, di legno, pietra o marmo, il recinto della tomba, i fiori e vari altarini belli e simpatici. Tanto per dirne una: una volta ho praticamente ricominciato tutto l’assetto del cimitero perché volevo farlo simmetrico rispetto alla chiesa antistante, con la divisione delle lapidi identica a destra e a sinistra. Sì, lo so, ho dentro di me qualcosa da comprendere ancora, ma che ci volete fare ^^’.
Per ottenere le risorso all’inizio non sarà semplice. Le cave, per marmo e pietra, saranno lontane, il legno sarà una risorsa continuamente da recuperare… e il tempo sembrerà non bastare mai. Ma ecco un’altra risorsa del gioco davvero interessante: gli zombie! Questi sono dei corpi (gli stessi che ti vengono portati ogni giorno) che, tramite un esperimento, tornano in “vita” come servi fedeli e instancabili. Possiamo metterli praticamente ovunque: a tagliare la legna, scavare la pietra, a costruire assi o addirittura coltivare frutta e verdura. Una volta sbloccati, non ne potrete fare più a meno.
Le espansioni
Qualche breve accenno sulle DLC. Sono belle, costano poco e arricchiscono il gioco in modo evidente. Spesso si rischia di comprare delle espansioni davvero superflue, dove poco cambia rispetto al gioco principale. Con “Graveyard Keeper”, invece, ci troviamo di fronte storie a interessanti ed esplicative, grazie alle quali ci saranno colpi di scena che vi lasceranno davvero di stucco.
Attualmente le DLC sono tre, di cui la più recente è “Better Save Soul” unica a costare più delle altre. Con le prime due, in mio possesso, vi divertirete a costruire una taverna, con trofei, tavoli, cibo e bevande. Sarà impegnativo, poiché i clienti consumano, e molto, ma a fronte di questo consumo ci saranno forti guadagni, quelli che non vedrete almeno fino a metà gioco.
Con l’altra dovrete salvare dei rifugiati in fuga dall’inquisizione, notoriamente cattiva, costruendo loro campi, magazzini, tende e molto altro. Mentre farete tutto ciò, andrete a scoprire perché una maledizione stia tornando a distruggere tutto, perché i cadaveri vengono sepolti dal custode, o che alcuni personaggi sono più “vecchi” di quello che non sembrino… Storie di streghe, maghi, vampiri… e un povero custode che deve risolvere problemi che avrebbe allegramente evitato.
Allora andiamo a…RIP
Andando a sintetizzare gli elementi principali di questo fantastico gioco. “Graveyard Keeper” è un prodotto divertente, ironico, interessante e “impegnativo” quanto si vuole. Può essere il passatempo di qualche ora o lo scopo della tua vita per settimane. Un gioco poliforme adatto a tutti, disponibile su STEAMS con diverse espansioni (chiamate DLC). La grafica è colorata, quasi da fumetto. Adatta allo stile del tutto. Non vi annoierà di certo.
Il costo, quando in offerta, è davvero relativo, sempre sotto i 10 euro (le espansioni sotto i 5). Il…. gioco vale la candela! Per chi ama il “mobile”, esiste la versione anche per smartphone, ma non l’ho mai provata di persona. Credo che chi abbia la versione desktop possa scaricare anche quella, ma non metto la mano sulla… tomba.
A titolo informativo, lascio qui il link del trailer del trailer. Questo articolo fa parte della sezione 16-Bit.
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Vi ringrazio del tempo e dell’attenzione. Buon divertimento!