Giotto Curvalunga
Buondì a tutti voi lettori. Oggi discuteremo di un piccolo libro illustrato del sottoscritto, completamente a colori, strutturato per essere facilmente leggibile e, naturalmente, con qualche valore volontariamente non nascosto su cui lavorare in ogni occasione. Ecco a voi: Giotto Curvalunga.
Breve Trama
Giotto, abitante del paese Tuttotondo, vive la sua quotidianità senza stimoli, fra le solite curve, cerchi e persone ondeggianti. Tutto intorno a lui non è altro che il solito vivere e questo comincia veramente ad annoiarlo.
Un giorno decide di partire alla ricerca di qualcosa di diverso, di un luogo sconosciuto dove vivere nuove emozioni, stimoli, persone e avventure. In poco si prepara e parte, salutando i suoi amici.
Arriva così a Rettaperfetta, luogo totalmente diverso dal suo paese natale. Infatti qui tutto è dritto, perfetto, retto e spigoloso. Non esistono curve e bisogna stare addirittura attenti a non scontrarsi per non correre il rischio di ferirsi con gli angoli.
Inizialmente entusiasta, in breve capisce che non è ospite gradito, perché diverso, perché tondo… perché non è uno dei rettaperfettesi. Mentre cammina per la città, viene circondato e picchiato, solo perché senza angoli o spigoli. Riesce a scappare ma comincia ad avere paura: tutti lo guardano storto, con diffidenza e deve pensare in fretta cosa fare.
Con profonda tristezza, decide…
E ci fermiamo qui. La storia è davvero breve (in tutto sono circa 21 pagine in A5) e, come sempre, preferisco che scopriate il finale direttamente dal libro. ^^
Una storia di mala-accoglienza
Giotto Curvalunga è un racconto attuale e moderno, concreto come la vita intorno a noi. I nostri telegiornali sono pieni di notizie su migranti/immigrati/clandestini/chiamatelicomevolete e parlare di accoglienza non è mai tempo sprecato.
Il nostro protagonista è alla ricerca di novità e parte per un viaggio di cui non conosce la meta. Trova quindi la sua destinazione nella città di Rettaperfetta, totalmente diversa dalla sua, e non solo nell’aspetto. Qui gli abitanti sono chiusi, guardano con sospetto coloro che sono diversi e questo Giotto non lo capisce subito. Esplora le strade e le vie ma comprende ben presto che tale diversità non viene vista come una risorsa bensì come un pericolo, un timore. Dopo i primi problemi deve rinunciare al suo obiettivo e tornare sui suoi passi, poiché i tempi non sono ancora maturi per avere una relazione più “sana”, basata sul rispetto e sulla valorizzazione delle reciproche peculiarità.
Proviamo ora a cambiare nome del protagonista e dei luoghi… eccoci affacciati alla nostra finestra, con persone che, per diversità di pelle, cultura, religione o sesso vengono allontanati, cacciati se non, addirittura, maltrattati.
Noi educatori in questo abbiamo un ruolo primario
Io, da insegnante, so bene che l’unica arma contro i pregiudizi e gli stereotipi non è né un legislatore più severo né un controllo maggiore della nostra quotidianità. Tutto parte dalla semplice educazione di base, quella che sin da piccoli tutti dovrebbero ricevere. La scuola, dopo la famiglia, ha il compito di educare al rispetto della dignità umana, prima ancora di qualsiasi altro tema o ragione. Tutti noi siamo parte di un mondo che non può permettersi di osservarsi sempre con sospetto, ma con misericordia, ossia una giusta dose di giustizia e amore. Ecco allora che “l’altro” non sarà più uno “straniero”, bensì una una persona che ha la mia stessa dignità di essere al mondo.
Fai attenzione a ciò che desideri…
Questa bellissima frase appartiene a un magnifico libro di Gaiman, Coraline (Qui la recensione), e che ritengo piuttosto calzante al nostro protagonista. Infatti parte perché annoiato della sua quotidianità, del suo vivere sempre allo stesso modo. Qui si potrebbero fare molti paralleli con libri e testi, dal “Piccolo Principe” al Vangelo: entrambi offrono, ad ogni lettura, una sfumatura sempre diversa, una chiave perennemente nuova su cui riflettere.
Giotto non sbaglia a partire perché ognuno di noi può desiderare nuove mete e nuove scoperte. Giotto sbaglia perché ritiene che ciò che lo circonda sia sbagliato, pedante, non più calzante alle sue necessità. Decide quindi di andarsene… ma era davvero l’unica soluzione? Se tutti noi partissimo in analoghe situazioni si creerebbe solo un circolo vizioso, nel quale il continuo cercare qualcosa di nuovo andrebbe a danneggiarci, perché non ci insegnerebbe a vedere con occhi diversi le cose che abbiamo sempre sotto gli occhi, o a lavorare e cambiare in meglio quello che riteniamo noioso piuttosto che andare via e basta.
Quanto siamo disposti a lottare per cambiare le cose intorno a noi piuttosto che andarcene alla ricerca, e nella speranza, di trovare qualcosa di già pronto e (ritenuto) più adatto a noi?
Illustrazioni ed edizione
Spendiamo quindi qualche parola per le illustrazioni. I disegni sono di un caro vecchio amico, Emanuele Ricci. Molti anni fa mi disegnò la storia in pochi giorni (cosa rara e comune a tutti gli illustratori “amici”) e poi la colorai io un po’ alla “meno peggio” con Photoshop. Venne un lavoro carino ma solo dopo una decina d’anni arrivò il risultato finale di oggi. Ripresi la storia, i disegni, mi impegnai con maggior dedizione alla cura del lessico e del colore e, finalmente, il lavoro andò in pubblicazione.
Mi ritengo soddisfatto, le illustrazioni sono di diverso formato e, a differenza del “colore dell’amicizia”, offrono una dinamicità maggiore e più accattivante.
Il libro è, come gli altri, edito grazie a Amazon KDP, un testo di 25 pagine tutte a colori, con scrittura allargata e margini più ampi, così da venire incontro soprattutto a quei bambini che hanno difficoltà nella lettura.
Giotto Curvalunga è adatto già dalla seconda primaria, è scritto con un lessico molto semplice e immediato. Bello da leggere sia a casa che a scuola, per tutte le motivazioni sopra menzionate.
La bacheca
Questa storia è stata più volte apprezzata nel mondo letterario. Nel 2018 ha ricevuto una menzione speciale nel premio “Accendiamo una stella” e il secondo posto nel concorso “Racconta le parole”. Con grande soddisfazione ha vinto il primo posto nel premio “Mille Anime di Pulcinella”. Nel 2019 è stata inserita nell’antologia a scopo scolastico del premio “Letteratura Italiana Contemporanea”, col titolo “Il muro possibile”.
Bene, quindi?
Giotto Curvalunga è un libro semplice e diretto, un testo che parla di accoglienza e dell’apprezzare ciò che ci circonda. Illustrato in tutte le pagine con disegni a colori, possiede diverse facilitazioni alla lettura. Acquistabile su Amazon (Qui) può essere letto già dai 7 anni, a casa come a scuola.
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Un caro saluto a tutti e buona lettura!