Legislatura Scolastica

Dewey John, padre del “Learning by doing” e della didattica “laboratoriale”

Buongiorno a tutti! Nell’articolo di oggi vedremo una sintesi molto schematica del grande pedagogista statunitense. Soprattutto col fine di preparare un concorso per docenti, le seguenti informazioni sono state da me utilizzate per svolgere (e superare!) il concorso docenti del 2023/24; per questo motivo non troverete informazioni troppo specifiche, ma quella giusta infarinatura per poter fare bella figura durante il fatidico colloquio. Entriamo allora nella vita e nel pensiero di John Dewey!

Vita e pensiero

John Dewey (1859-1952), statunitense. Diffonde l’idea che la Pedagogia sia una scienza autonoma e non dipendente da altre. Il suo pensiero è influenzato dalla corrente del pragmatismo. Ha scritto “Il mio credo pedagogico” (1897) e “Democrazia ed educazione” (1916).

Dewey è il padre dell’attivismo pedagogico: il bambino è un soggetto attivo, ma soprattutto protagonista del proprio apprendimento. L’educazione è un fatto sociale che inizia da quando si nasce e che deve andare di pari passo con un senso di corresponsabilità. L’esperienza non è individuale ma sociale.

Scuola e apprendimento

A scuola, l’educazione deve investire sulle finalità educative: socializzazione, contenuti culturali e la cura dei rapporti fra persone poiché la scuola è una comunità educante che mira alla cittadinanza e di corresponsabilità. La scuola è già la vita stessa e non una sua preparazione.

L’azione educativa deve essere gratificante/significativa per l’alunno. Non ci si può fermare ai contenuti, alle nozioni, alle discipline a sé stanti. È il processo di apprendimento, l’attitudine che creano poi le basi per la competenza, non i soli contenuti. Curando il processo, si permetterà all’alunno di essere autonomo ricercatore del proprio sapere, che durerà per tutta la vita e continuerà in ogni situazione. Oggi potremmo dire “imparare a imparare”.

La didattica laboratoriale

Imparare facendo: didattica laboratoriale significa modificare l’oggetto, la realtà con il proprio pensiero. I bambini a scuola non devono essere uditori passivi: riflettono sulle esperienze concrete, compartecipando alla costruzione del sapere. Il laboratorio è trasversale alla prassi didattica (al fine di creare competenza). Esempio è il lapbook, oggetto tridimensionale, un contenuto nuovo partendo da ciò che si sta studiando.

Gli spazi sono da rivedere, devono essere “flessibili”, atti alla modifica e alla creatività dei bambini. Devono essere stimolanti e multidimensionali, che favoriscano la socializzazione con i compagni. La didattica laboratoriale punta all’inclusività.

L’insegnante diventa facilitatore sulle reali necessità dell’alunno e non sulla nozione (passaggio da insegnamento ad apprendimento). La caratteristica del docente deve essere quella di osservare costantemente, per far sì che quelle abilità innate del bambino possano essere “tirate fuori” dall’azione didattica.

La scuola di Chicago e il rapporto di Dewey con le Indicazioni Nazionali del 2012

La Scuola sperimentale di Chicago venne creata sotto forma di laboratorio permanente, con officine di falegnameria, lavorazione metalli, cucina, tessitura, ecc. Una scuola “Attiva”. Il bambino era “guidato” dal docente, l’apprendimento non avviene tramite una trasmissione dall’alto.

Dewey e Indicazioni Nazionali: L’allievo è posto al centro dell’azione educativa, del processo di apprendimento, si sottolinea l’importanza delle attività laboratoriali. Lo scopo è educare individui che sono capaci di confrontarsi, co-costruire e automigliorare sempre e, altresì, educare alla corresponsabilità.

Conclusioni

Come scritto all’inizio, questa sintesi non vuole essere né esaustiva né completa, poiché l’unico scopo è offrire quelle pillole necessarie a un breve colloquio durante un concorso pubblico. Il mio personale consiglio è quello di cercare nel web gli approfondimenti, quelle informazioni che più di altre hanno catturato la vostra attenzione. Solo così diverrete padroni di un argomento che, senza dubbio, non è fra i più comuni né a lavoro né nella vita quotidiana.

Questo articolo fa parte della sezione “Legislatura Scolastica“, nella quale potrete trovare molte altre norme e risposte per il vostro studio. Nel caso in cui siate interessati a ricevere una volta ogni tanto la newsletter, basterà lasciare il proprio indirizzo nell’apposito form (nella colonna destra da PC, nella finestra a discesa del menù da mobile).

Vi ringrazio del tempo e dell’attenzione. Buon proseguimento!

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.