Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti
Un film d’azione, un giallo e un’avventura
Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti è un fantastico cartone animato del 2006, tremendamente attuale sotto tutti i punti di vista.
La trama prende liberamente spunto dalla classica favola: Cappuccetto Rosso deve portare un cestino di dolci alla nonna oltre la foresta. Nel bosco, però, sta succedendo qualcosa di misterioso. Infatti uno strano ladro sta rubando tutti i libri di ricette dei vari pasticceri, mandandoli in rovina e costringendoli a chiudere il negozio. La nonna, la più famosa artigiana del territorio, è quindi una dei bersagli; Cappuccetto Rosso decide di portare con sé l’inestimabile libro di ricette per evitare che venga rubato.
Nel suo viaggio incontrerà molti personaggi i quali, chi più chi meno, la aiuteranno o la intralceranno in questa sua consegna, arrivando, alla fine del viaggio, a scoprire impensabili verità sulla nonna e sul misterioso ladro di ricette.
Voi direte: che ha di tanto speciale questo cartone? Sembra come tutti gli altri. Già, ciò che non ho detto, però, è che il film ricomincia per ben cinque volte, una per ogni personaggio che, dietro interrogatorio di una improbabile polizia locale, racconterà la sua versione dei fatti.
Geniale.
Ciò che bisogna notare nel film
Ecco allora la particolarità: per cinque volte la storia torna all’inizio ma con sfumature sempre differenti, in relazione al punto di vista del narratore di turno. Man mano che i personaggi raccontano la propria verità, il quadro andrà completandosi poiché, in ogni versione, saranno chiariti i punti oscuri lasciati dall’interrogato precedente. Così, parola dopo parola, gli insoliti sospetti ricostruiscono questo intrigato puzzle e il vero ladro verrà lentamente inquadrato, smascherato dai diversi dettagli che le storie, insieme, costruiranno su di lui.
Abbiamo inquadrato il “racconto,” ora passiamo al risvolto didattico/educativo. Come possiamo utilizzare questo bel film nelle nostre classi? Esaminiamo bene il tutto.
In classe
Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti può essere un ottimo punto di partenza per riflettere sulla verità: cosa è la verità? Chi la dice quando si accavallano versioni differenti di uno stesso evento? L’errore che fanno molti bambini è pensare che la propria versione dei fatti sia, ovviamente, quella corretta, quella che l’insegnante o il genitore deve prendere per vera, soprattutto quando si deve poi punire qualcun’altro. Un adulto intelligente, invece, prima di passare ai fatti dovrebbe ascoltare tutte le versioni, di tutte le persone coinvolte, così da costruire un quadro certamente più chiaro.
Ecco, questo è Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti. Ognuno ha la sua verità, vera in tutto e per tutto quando si attiene ai fatti; a volte, però, viene condita di considerazioni personali che la rendono meno “vera” e, quindi, inattendibile. Solo grazie a ciò che vedono gli altri noi possiamo comprendere il perché o il come di alcune azioni. Dieci occhi vedono chiaramente più cose di due soli.
Fantastico. Un cartone del genere non dovrebbe mai mancare nella “Cineteca Didattica” di ogni scuola. Quando feci vedere questo cartone, in Prima Primaria, i bambini di appena 6 anni compresero in modo sorprendente il concetto di “relativa verità”: la nostra versione dei fatti, spesso, è frutto sia di ciò che oggettivamente è stato visto, sia del significato che noi ci abbiamo costruito sopra arbitrariamente.
Facciamo un esempio pratico
Ricreazione, bambini che si muovono, due di questi non si notano l’un con l’altro e… POM! Scontro. Uno cade a terra e l’altro, scusandosi frettolosamente, se ne va. Ipotizziamo il seguito? Il bambino caduto, perché no, anche piangente, va dall’insegnante.
Nel suo racconto, ovviamente, il compagno lo avrà spinto facendolo cadere, provocandogli dolori e mali e senza sapere neppure il perché, ma senza dubbio di proposito. Chiami il secondo, il quale, ancor più ovviamente, dirà di non averlo spinto, che lui si trovava davanti mentre correva e che non voleva farlo cadere.
Una quotidianità da educare
Quante volte, modificando qualche piccolo dettaglio, mi sono ritrovato in questa scena. A chi dare retta? La risposta per me è semplice: l’unica soluzione è quella di far capire a entrambi la situazione nel modo più oggettivo possibile, ossia costruendo un’unica “verità” assimilando le due (o più) versione dei fatti. Si arriverà così a capire che forse non si erano neppure visti, che l’averlo fatto di proposito forse era un dettaglio troppo soggettivo e senza prove e che, piuttosto che cercare un colpevole, si può più serenamente andare avanti e ascoltarsi maggiormente la prossima volta.
Conclusioni
Tiriamo le somme: Cappuccetto Rosso e gli insoliti sospetti sorprende e meraviglia per la sua semplicità ma, allo stesso tempo, complessità. Un film da utilizzare subito, quando ancora le relazioni sono fresche e c’è una forte disposizione all’ascolto e all’accoglienza dell’altro. Un racconto utile per spiegare come ciò che vediamo non è mai TUTTO quello che si può vedere di un evento, fatto o problema.
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Questo articolo fa parte della sezione “Cineteca Didattica“.
Qui potete vedere il trailer del film. Un saluto a tutti.