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A spasso con Daisy

Oggi vogliamo spendere qualche parola per un film che scoprii per caso, facendo uno dei miei rari zapping televisivi: “A spasso con Daisy” (1989). Purtroppo il trailer è solo in lingua madre, ma ce ne faremo una ragione ^^ Qui per vederlo.

A spasso con Daisy
Film di Bruce Beresford, prodotto da Majestic Films International, The Zanuck Company, Warner Bros
Breve trama

La storia, tratta da una sceneggiatura teatrale, è piuttosto semplice e lineare: un’anziana ricca, scorbutica, antipatica, arroccata nelle proprie idee e pregiudizi, a causa di un incidente con la sua auto, si vede costretta ad avere un autista, di nome Hoke, assunto dal premuroso e moderno (di pensiero) figlio. Alla fin fine tutto ok, fino a che l’anziana non scopre il colore della pelle dell’impiegato: nera!

Nel lungo, calmo, malinconico e pungente susseguirsi di eventi, i due entreranno sempre più in relazione. L’anziana inizialmente non cede ad alcun commento positivo, tutto è storto e sbagliato, l’ignoranza dell’autista è vergognosa e chi più ne ha più ne metta. Hoke, con il sorriso sempre sulle labbra, accetta volentieri gli insulti poiché, dietro le apparenze, sa che la sua padrona nasconde intelligenza e spirito e che tale comportamento non è dato altro che dal “partito preso” della sua posizione sociale. Tuttavia non manca di punzecchiarla qua e là con sottili quanto inequivocabili battute.

L’amicizia dei due, come scritto prima, si stringe sempre di più. Il tempo passa e cominciano a concedersi sorrisi e fiducia reciproca, per la gioia del figlio che vede nella madre un forte cambiamento. La morte della “cameriera” di casa accelererà l’avvicinarsi dei due, grazie sempre all’iniziativa di Hoke che si improvviserà cameriere, cuoco, giardiniere, tuttofare!

Il finale, che non svelerò come sempre, sarà commovente e malinconico, egregiamente calzante alla storia appena conclusa.

A spasso con Daisy
Un film di amicizia e pregiudizi degli USA degli anni ’50

I temi trattati sono diversi e tutti ben approfonditi. Divertente al punto giusto, Morgan Freeman è maestoso nel ruolo dell’autista saggio e intelligente, capace di non fermarsi alle parole della vecchia padrona, poiché ne conosce il vero “io” oltre le apparenze.

Ecco, le apparenze.

Certamente emerge con delicatezza questo tema sempre più attuale. Daisy fatica ad accettare l’autista nero non tanto per le proprie idee, quanto più per ciò che comporta a farsi vedere in giro con lui. Le apparenze. La società del tempo vedeva i neri (e oggi potremmo dire che purtroppo per tanti aspetti è ancora così) inferiori, non potevano entrare nei bagni pubblici, spesso analfabeti e “ignoranti”. In questo Daisy ne è totalmente succube: tutto il film sarà un lento emergere e distaccarsi da tali gabbie, grazie alla guida e alla pazienza dell’autista. Questi la punzecchia, le spiega il suo punto di vista, cerca di farle conoscere la dignità “nera” oltre i pregiudizi e gli stereotipi che le persone del suo rango possiedono e credono.

Il razzismo

Non poteva di certo mancare l’aspetto legato al razzismo. Per quanto il film non tratti in modo evidente la questione razziale, è perennemente presente, in ogni situazione, passando dal punto di vista di Daisy a quello di Hoke. La morale emerge con forza intorno al finale, durante il discorso di Martin Luther King. In quell’occasione viene evidenziato come il razzismo non sia solamente quell’insieme di atti violenti fisici o verbali, ma passi per tutti quei silenzi delle persone “perbene” che non agitano neppure in dito per difendere o cambiare la situazione. Forte sarà l’accusa, e qui torniamo alle apparenze, nei riguardi degli Stati Uniti in generale: uno stato che si crede all’avanguardia mentre, invece, cede il passo al pensiero moderno.

Un film premiato

“A spasso con Daisy” fu premiato, solo per citarne qualcuno, con quattro premi Oscar nel 1990 (fra cui film e protagonista), un David di Donatello e 3 Golden Globes. Riscosse un ottimo risultato di critica, complice il parlare dei diritti civili americani in modo diverso dal solito. Dopo 30 anni, per fortuna, è tra le poche cose interessanti che la nostra televisione trasmette. Un film che piacerebbe vedere come “vecchio” o “superato” ma che, purtroppo, è attuale più che mai, tanto negli USA quanto da noi.

In sintesi

“A spasso con Daisy” è un ottimo film, bello da vedere, diverso da molti altri del suo genere. Tratta saggiamente e con ironia tematiche come razzismo, pregiudizi e amicizia fra persone “diverse” e ancora oggi è facilmente reperibile e trasmesso al grande pubblico. Gli attori protagonisti sono eccezionali e la “lentezza” del film piuttosto che annoiare coinvolge impetuosamente. Certamente consigliato per ragazzi e adulti che hanno voglia di riflettere e godere di un capolavoro degli anni ’90.

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Vi ringrazio, come sempre per la pazienza e l’attenzione. Vi auguro buon proseguimento e, visto il periodo, buon Natale!

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